Battista
Ratti
Battista Ratti, uno dei
cittadini più illustri del nostro paese, nacque a Milano da padre emigrante il
25 febbraio 1896. Ragazzo abile e paziente, iniziò nel 1909 l'apprendistato
quale incisore presso Gaetano Beretta a Milano dove, lavorando 9 ore al giorno e
frequentando vari corsi serali, rimase fino al 1918. Poi, dopo aver superato
ottimamente 4 esami d'ammissione all'Accademia delle belle arti di Brera, la sua
carriera di pittore-scultore fu spianata e coronata di giusti successi e
riconoscimenti. Nel suo itinerario artistico, come la tradizione vuole, non
mancò l'appuntamento con Parigi dove Titta imparò a scolpire a suon di bocciarda
il granito egiziano. Nell'età matura, Battista Ratti alternò la sua attività tra
Milano e Malvaglia ritirandosi nella casa paterna sulla collina in località
Crana dove passò, con la sorella Elisa che molto premurosamente si occupò di
lui, gli ultimi anni della sua vita terrena. Morì il 31 dicembre 1992 e la sua
scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile per il nostro paese.
Tra le sue molte opere,
ricordiamo: opere funerarie collocate nei cimiteri "Monumentale" e "Maggiore"
della metropoli lombarda; il monumento ai caduti di Besnate e di Broni; la testa
del "Bambino cieco"; il ritratto di Brenno Bertoni; la "Ninfa" presso il museo
Caccia di Lugano; il "Mito di Iris" sulla facciata del Palazzo delle poste a
Lugano.